Il percorso di valutazione psicologica, di seguito elencato, non è da ritenersi obbligatorio per usufruire dei servizi psicologici, i quali sono accessibili anche con la modalità ad incontri singoli. La valutazione psicologica del disagio psichico è uno strumento diagnostico che consente allo psicologo, professionista della salute mentale, di identificare la presenza di sintomatologia ansioso-depressiva e al contempo di indagare una delle componenti fondamentali predittive di un buon funzionamento psichico. L’obiettivo principale di una valutazione di questo tipo è quello di valutare i sintomi specifici che caratterizzano lo stato depressivo (umore depresso, spossatezza, apatia, perdita di attenzione, disturbi del sonno, pensieri suicidari…) e lo stato ansioso (nervosismo, apprensione, insonnia, apnea, palpitazioni, debolezza…), unitamente all’indagine approfondita dell’autostima. La valutazione psicodiagnostica del disagio psichico dev’essere integrata da un colloquio clinico di inquadramento e raccolta di dati anamnestici. Le prove somministrate sono riconosciute a livello nazionale e internazionale e vengono somministrate nel rispetto delle linee guida e le tarature specifiche a seconda dell’età e della fragilità da indagare. La relazione psicodiagnostica, rilasciata al termine del percorso valutativo, è un importante referto che fornisce un quadro clinico dei sintomi ansioso-depressivi esperiti dal paziente e della sua autostima. È altresì un documento fondamentale per favorire i contatti interdisciplinari con altri professionisti (pediatri, neuropsichiatri infantili, psichiatri…) o con la scuola, se il paziente è in età scolastica, al fine di promuovere una presa in carico globale del paziente.
Il percorso di valutazione del disagio psichico si rivolge a pazienti dai 9 anni in poi e comprende:
- 1 incontri di valutazione (anamnesi, somministrazione test, questionari, interviste);
- 1 incontro di restituzione e rilascio relazione psicodiagnostica finale.
Eventuali futuri incontri valutativi di approfondimento con la psicologa o con altro specialista (pedagogista/logopedista/psicologo/neuropsichiatra infantile/neuropsicomotricista), se necessari, verranno concordati con la famiglia del minore o con il paziente stesso, se maggiorenne.